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La Legge di Bilancio 2017 dovrebbe riproporre alcune agevolazioni fiscali per l’installazione dell’allarme in casa.
L’agevolazione corrisponde ad un vero e proprio bonus che viene erogato secondo diverse modalità.

Il bonus fa parte del cosiddetto “pacchetto sicurezza” del Governo, volto ad aiutare i cittadini che vogliono incrementare il proprio livello di sicurezza privata. Dovrebbero essere stanziati oltre 2,5 milioni di euro per varare una serie di norme che fossero di aiuto al cittadino.

Il bonus è sotto forma di credito d’imposta, cioè viene sottratto dalle tasse al momento del pagamento. Nei casi di 730 precompilato esiste una particolare sezione dove poter dichiarare i crediti d’imposta, che si tramutano in detrazioni dalla cifra di tasse netta da pagare. Il credito d’imposta ha una copertura massima di 15 milioni di euro.
Nel 2017, per i prodotti acquistati nel 2016, l’installazione di allarmi nella propria casa ha consentito un credito d’imposta del 100%. In poche parole, l’intera cifra usata per comprare il sistema d’allarme può essere dichiarata e usata per il pagamento di altre tasse, quindi di fatto rimborsata.
Solo i privati cittadini che non hanno una partita Iva aperta possono richiedere questo tipo di rimborso. Non si possono chiedere queste agevolazioni per immobili usati come sedi lavorative, ma soltanto per immobili di privata abitazione.

La questione interessante riguarda anche la modalità di sorveglianza. Il bonus, infatti, viene erogato sia a chi installa sistemi di allarmi sonori sia a chi pone in casa delle telecamere di videosorveglianza. Inoltre, vengono detratti anche i pagamenti effettuati in favore di agenzie private di sorveglianza, con le quali il cittadino si può accordare affinché venga tenuta sotto controllo la sua casa.

Una domanda importante è: come presentare domanda per ottenere il bonus? Lo scorso anno la domanda si poteva presentare solo con procedura online nel corso dei mesi febbraio e marzo. Il sito a cui collegarsi era quello dell’Agenzia delle Entrate.
All’atto di richiesta del bonus è importante presentare i seguenti documenti:
-codice fiscale del richiedente;
-codice fiscale o partita Iva del fornitore di servizi di sicurezza;
-data e importo della fattura di acquisto del sistema di allarme e/o di quello di videosorveglianza comprensiva dell’Iva vigente al momento dell’acquisto;
-autocertificazione di uso dell’immobile per scopi di abitazione.
Il credito d’imposta sul bonus videosorveglianza non risulta cumulabile con altri tipi di agevolazioni riguardanti la sicurezza domestica.

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2 Commenti

  1. Buongiorno.. avete scritto: “dovrebbe” . La manovra stanziata lo ha poi confermato?? Non si trova nulla a riguardo… Grazie

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