Ciao,
io e mia moglie stiamo scegliendo un allarme da installare e vorremmo capire cosa pensi di un impianto che prevede contatti sulle porte e sulle finestre con tre funzioni (finestra, persiana, anti-shock), una centrale che lavora in monofrequenza con codifica a 48 bit. Che differenze ci sono tra una codifica a 48 bit e una doppia frequenza in termini di sicurezza?
Grazie
Alfonso
Salve Alfonso,
la codifica e la mono/doppia frequenza sono aspetti diversi di un sistema d’allarme via radio, ma facciamo chiarezza.
La codifica si applica alla trasmissione dei codici dai sensori e dalle periferiche alla centrale ed è molto simile a un codice segreto: più il codice è lungo, più sarà difficile duplicarlo, più sarà sicuro.
La doppia frequenza, invece, assicura che i vettori di trasmissione non vengano oscurati da apparecchi che rendano sorda la centrale.
Quindi, ricapitolando, la codifica assicura che la trasmissione sia pulita e univoca, mentre la doppia frequenza dà maggiore affidabilità e sicurezza rispetto ad attacchi esterni.
Per quanto mi riguarda, sceglierei la doppia frequenza in quanto un impianto via radio ha un’alta probabilità di essere oscurato.
Salve,
ho trovato e acquistato sensori acqua via radio con codifica a 24 bit, ma ti chiedo se possono essere interfacciati a centrali a 48 bit.
In più approfitto per chiederti di chiarire il concetto tecnico della codifica.
Grazie per le risposte precise e scrupolose che dai.
Riccardo
Ciao Riccardo,
inizio dal concetto tecnico di codifica: è il numero di bit – 0 e 1 – che trasportano informazioni; una codifica a 24 bit, quindi, significa che un messaggio o stringa ha una lunghezza di 24 bit.
Capisci da solo che non è possibile avere un sensore che trasmette a 24 bit e una centrale che ascolta a 48 o viceversa, perché non saprebbero interpretare l’uno i messaggi dell’altro.
Saluti!