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Nel momento in cui si sceglie di proteggere la casa, ma anche un ufficio, un negozio, una azienda, una attività commerciale e così via, la migliore soluzione per evitare al meglio le eventuali intrusioni da parte dei ladri o dei malintenzionati, è quella di installare nell’impianto di antifurto le cosiddette Barriere Perimetrali ad Infrarossi. Parliamo di una tecnologia di protezione invisibile, sicura, efficiente e sicuramente accessibile da un punto di vista economico, grazie alla quale è possibile far scattare l’allarme in caso di violazione della zona posta sotto controllo. Per quanto riguarda le Barriere perimetrali ad infrarossi per esterno, queste ultime si presentano in diversi modi: è possibile usare sia i sensori PIR singoli (ossia passivi), sia i sensori PIR attivi, ossia composti da ricevitore e emettitore. Vediamo ora tutti i dettagli di questi sensori.

Prendiamo in considerazione il funzionamento del sensore perimetrale: in questo caso il rilevatore di movimento è capace di percepire a distanza, nel caso di violazione dell’area controllata, il calore generato da un corpo umano. Per fare ciò sfrutta delle radiazioni con una lunghezza d’onda compresa tra 700 nm ed 1 mm: è proprio quando questo avviene che invia l’allarme. Questo è quanto accade con un singolo sensore: quest’ultimo, nel caso di spazi aperti, può essere installato a muro per poterne controllare il perimetro. Per quanto concerne la Barriera perimetrale ad infrarossi vera e propria, quest’ultima è caratterizzata da due sensori (un ricevitore ed un emettitore). Più che un ricevitore si tratta di un “riflessore”, che ha il ruolo di far rimbalzare il fascio ad infrarossi: in tal modo si genera un filo invisibile all’occhio umano che, se interrotto per via del passaggio di un essere umano, fa scattare l’invio di un segnale di allarme alla centralina.

Oltre ai sensori PIR possono essere usati dei rilevatori a microonde (Micro Wave – in sigla MW), o in alternativa dei sensori a doppia tecnologia (questi ultimi fanno uso sia di infrarossi che di microonde). Per quanto riguarda il funzionamento di un sensore MW, si usa il principio di Doppler, lo stesso utilizzato dai radar: l’area viene saturata da onde elettromagnetiche che adoperano una certa energia per riempirla; nel momento in cui viene effettuata una nuova rilevazione e l’energia per saturare è diversa, è qui che scatta l’allarme. Come detto sopra, diversi rilevatori perimetrali sfruttano invece la doppia tecnologia: in questo caso il segnale di allarme viene inviato nel momento in cui sia il controllo ad Infrarossi che quello tramite le microonde danno esito positivo (assai utile per evitare i falsi allarmi che si verificano ad esempio al passaggio degli animali).

Le barriere perimetrali ad infrarossi da ambiente esterno possono essere montate lungo il muro, sia a mezza aria che a terra: questo tipo di tecnologia riesce a coprire spazi che possono arrivare anche a più di 100 metri e, cosa molto importante, funzionano anche nelle ore notturne. Un’altra alternativa per realizzare delle protezioni all’esterno della nostra abitazione è l’installazione dai sensori interrati: questi ultimi vengono posizionati a pochi centimetri da terra, e sono capaci di individuare in modo magnetico il calpestio di eventuali ospiti sgraditi; inoltre non interferiscono con la presenza di piante o vegetazione varia (sono molto più costosi rispetto ai PIR e ai sensori a microonde). Per quanto riguarda i costi, una barriera ad infrarossi con PIR Attivi con copertura fino a 50 metri può costare 150 euro circa a coppia.

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  1. Mi interessa molto il discorso sui sensori interrati, sinceramente non ne avevo mai sentito parlare, e potrebbero essere perfetti per la mia seconda casa in campagna… approfondirò, grazie!

  2. Mi piacerebbe approfondire il discorso sui sensori interrati, potrebbero essere l’ideale per proteggere il terreno che circonda la mia cascina, qualcuno saprebbe darmi un’opinione in merito? grazie

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