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– I vecchi sensori ad ultrasuoni. Ancora efficaci o tecnologia sorpassata?
Quando parliamo di sicurezza, non possiamo permetterci di lasciare nulla al caso. Le tecniche dei malintenzionati per infiltrarsi nelle abitazioni e negli esercizi commerciali si vanno facendo via via sempre più raffinate ed è necessario dotarsi di sistemi all’avanguardia per tenere al sicuro i propri beni.

Nel corso del tempo l’offerta per i dispositivi di allarme si è molto ampliata, arrivando a comprendere anche kit per la sicurezza completamente autoinstallanti, che strizzano l’occhio agli amanti del fai da te, ma possono essere montati senza particolare impegno anche da chi non ha molta dimestichezza con i lavori manuali, senza necessità dell’intervento di un tecnico specializzato all’installazione.

Nel passato, il principale sistema di rilevazione di un’ intrusione montato in casa, negli esercizi commerciali, ma anche nelle automobili e nei camion come dispositivo antifurto, era costituito da sensori ad ultrasuoni che sono nati nel 1953, ad opera di Samuel M. Bagno e distribuiti dalla Alertronic Corp. Il principio applicato per il funzionamento di questi dispositivi è l’effetto doppler; lo strumento emette una serie di onde sonore ad elevata frequenza, che si irradiano nello spazio circostante e sono, in realtà, in grado di coprire degli spazi anche discretamente elevati. Il sistema si basa sull’analisi degli spostamenti imprevisti d’aria in uno spazio chiuso e rilevava eventuali persone in movimento, ma poteva essere applicato anche alle finestre o per monitorare gli incendi. Qual è però il difetto di una strumentazione di questo tipo? Nonostante l’affidabilità di questo genere di sensori fosse stata migliorata col tempo da Bagno permettendo un settaggio delle impostazioni più preciso, i falsi allarmi erano comunque frequenti. Ogni variazione più sensibile della pressione dell’aria poteva generarne l’attivazione, anche se in realtà non era in corso alcuna intrusione. Il problema si presentava spesso sugli autoveicoli, prima che il sistema venisse del tutto sostituito dagli antifurto di ultima generazione, dal momento che bastava un veicolo che passasse a velocità più sostenuta per far scattare l’allarme sonoro

– Le alternative ad infrarossi e microonde.
Attualmente vengono venduti comodi kit da installare in autonomia che sfruttano le migliori tecnologie attualmente disponibili. Infrarossi e microonde hanno da tempo soppiantato i sensori da ultrasuoni, eliminando quasi del tutto il problema dei falsi allarmi con un meccanismo più preciso e sensibile e garantendo all’impianto un’efficienza senza precedenti. Esistono alternative progettate per essere gestite completamente in wireless, quindi senza nessun cavo, combinate con l’uso del proprio smartphone o tablet. A questi si associano una serie di sirene, sensori e altri componenti in grado di rilevare qualsiasi anomalia. Spesso le centraline sono collegate 24 h al giorno ad un hub di assistenza in grado di fornire risposte ai dubbi e suggerimenti di installazione, oltre ad intervenire nelle situazioni di emergenza, ad esempio contattando le autorità.

Aggiornamento: hai bisogno di maggiori informazioni sui sensori ad ultrasuoni? Inviaci i tuoi dubbi scrivendoci tramite il modulo on-line.

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0 Commenti

  1. Salve, come faccio a capire se la mia casa è adatta all’installazione con tecnologia wireless? ci sono delle linee guida da seguire? grazie

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