4.8/5 - (6 votes)

Siete davvero in tanti a domandarmi in che modo poter decifrare le specifiche tecniche di un impianto di antifurto, per questo motivo quest’oggi ho deciso di proporvi un articolo dettagliato sui gradi di sicurezza di un sistema d’allarme, gradi dei quali molto spesso si legge anche fra le caratteristiche degli impianti ma che sono difficili da comprendere. Realizzare un sistema di sicurezza a regola d’arte vuol dire anche selezionare i vari componenti in base al loro grado di protezione e tener conto delle peculiarità e delle criticità dell’area nella quale verrà realizzato. Prima di tutto è bene specificare che i gradi di protezione sono quattro e che essi partono da un minimo di uno ad un massimo di quattro: questi ultimi sono da valutare, naturalmente, anche in relazione ai connotati e alle caratteristiche proprie dell’ambiente in cui si decide di installare il sistema di antifurto. Vediamo di seguito insieme, grado per grado, di cosa stiamo parlando in termini di garanzie di sicurezza e di certificazione:

  1. Il grado di sicurezza 1 indica un basso rischio, in cui l’attacco può avvenire ad opera di soggetti non esperti; quindi si prevede che gli intrusi abbiano una limitata conoscenza dei sistemi di sicurezza e che abbiano in dotazione attrezzi limitati.
  2. Il grado di sicurezza 2 indica un rischio medio basso, in cui l’attacco può essere commesso da soggetti che hanno competenze di base, quindi minime; possiamo dire che in questo caso si mantiene lo stesso livello di conoscenza del sistema di antifurto del grado 1 (quindi scarso), ma si estende la gamma degli attrezzi a disposizione dei ladri per entrare in azione.
  3. Il grado di sicurezza 3 indica un rischio medio alto, dove gli attacchi possono essere perpetrati da soggetti con diverse competenze; prevede quindi che i malintenzionati abbiano una discreta conoscenza dei sistemi di sicurezza e che abbiano anche una gamma completa di attrezzature e dispositivi elettronici per mettere a segno i colpi.
  4. Il grado di sicurezza 4 sta ad indicare un alto rischio, in cui l’attacco può avvenire ad opera di soggetti senza dubbio molto esperti; prevede una conoscenza elevata degli impianti di sicurezza, con competenze e risorse tali da pianificare dettagliatamente un’intrusione con strumenti e apparecchi sofisticati.

In poche parole, per riassumere con esempi pratici quanto appena elencato, un furto ai danni di un semplice appartamento o di una casa che sia, rientra nella categoria dei gradi 1 e 2, mentre le effrazioni ai danni dei musei, delle banche o ancora dei casinò e così via, rientrano nella categoria dei gradi 3 e 4. In tale contesto, dunque, il grado di certificazione di un impianto di antifurto deve tener conto di tutti questi parametri e deve garantire, di conseguenza, delle caratteristiche minime. Per esempio, un grado di sicurezza 2 deve prevedere le seguenti funzioni: dei codici di accesso di almeno cinque caratteri; delle tastiere di controllo per inserire e disinserire il sistema di allarme che vanno in blocco dopo tre tentativi di codice sbagliato; un ritardo di ingresso di massimo 45 secondi; la segnalazione di guasti memorizzata in centralina sino al momento dell’effettiva verifica.

Aggiornamento: desideri maggiori informazioni sui gradi di protezione degli impianti di allarme ed il loro significato? Inviaci un’e-mail.

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *