La protezione degli spazi, domestici o professionali che siano, passa sempre più da dispositivi in grado di inviare immagini anche quando una rete fissa non è disponibile. A soddisfare questa esigenza intervengono le telecamere senza WiFi, apparecchi che si connettono tramite rete cellulare grazie a una scheda SIM dati.
Questi sistemi, una volta alimentati e configurati, trasmettono filmati ad alta risoluzione verso cloud o applicazioni mobili e danno l’opportunità di monitorare cantieri, seconde case, parcheggi aziendali e altre aree in cui il router non è un’opzione praticabile. Vediamo dunque le caratteristiche di questa tecnologia e i parametri decisivi per scegliere al meglio.
Perché scegliere una telecamera senza WiFi
Quando la copertura a banda larga è scarsa o assente, entra in scena la videosorveglianza su rete cellulare, che sfrutta le antenne 4G o 5G per offrire un collegamento stabile e continuo.
Con un dispositivo di questo tipo è sufficiente inserire la SIM, attivare il piano dati adeguato e associare la telecamera all’applicazione proprietaria; in pochi minuti il video è disponibile da smartphone o browser, senza interventi complessi.
Come funziona la videosorveglianza con scheda SIM
Alla base del sistema c’è un modulo radio integrato, simile a quello degli smartphone, capace di effettuare il roaming sulle celle telefoniche più vicine. La telecamera comprime le riprese con codec moderni e invia file criptati verso un server sicuro, in modo che l’utente possa consultare il tutto tramite app.
Esistono modelli che, se la rete per qualche minuto dovesse essere più debole, conservano i filmati e li caricano non appena il collegamento torna disponibile, così da non perdere eventi importanti.
Criteri per scegliere
Un sensore da almeno 2 MP assicura dettagli sufficienti per riconoscere volti a distanze intermedie. Si dovrebbe verificare la presenza di HDR e di un buon filtro di riduzione del rumore, utili in scene con poca luce. L’ottica, se grandangolare, copre un campo visivo più ampio ma riduce l’ingrandimento: meglio valutare l’angolo di ripresa in relazione all’area da controllare.
I LED a infrarossi consentono le riprese dopo il tramonto. Bisogna assicurarsi che la portata IR coincida con la profondità dell’ambiente interessato. Alcune soluzioni passano in modalità a colori quando l’illuminazione scende sotto una certa soglia, offrendo prove più leggibili.
Se l’alimentazione di rete manca, sono indicati i dispositivi con batteria ricaricabile e pannello fotovoltaico. La durata effettiva dipende dal numero di eventi registrati, dal carico degli infrarossi e dalla temperatura ambiente.